ATTUALITA'

Equilibri Fragili

Di Mouhamed Thiaw

Negli ultimi anni, la situazione geopolitica nel mondo non è stata delle migliori. Dopo la fine della pandemia dovuta al Covid, c’è stato un susseguirsi di eventi che hanno sconvolto e sbilanciato la politica, l’economia e le società di tutto il mondo.

Il primo grande evento che ha messo tutti in allerta è stata l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il 24 febbraio 2022. Un evento che ha colto alcuni alla sprovvista e sconvolto altri. Molte persone hanno dovuto abbandonare la loro terra nativa, famiglie e amici per emigrare in altri paesi, soprattutto dell’Unione Europea, che fortunatamente li hanno accolti. 

Questa invasione, che continua ancora oggi, ha destabilizzato e ucciso molte persone da entrambe le parti. Dobbiamo anche ricordarci che nell’esercito ucraino si sono arruolati per difendere la loro patria molti uomini che non avrebbero mai pensato di dover scendere in battaglia con armi e granate per difendere la loro libertà e la loro terra: basta un singolo evento, piccolo o grande, per sconvolgere le nostre vite, il nostro modo di pensare e di essere. Dobbiamo stare attenti e informarci su tutto quello che succede nel mondo, attraverso fonti di informazioni attendibili e sicure, che non cerchino di inculcare idee di parte, ma che ci permettano di ragionare in modo da poterci fare da soli un’idea sulla situazione.

Un altro evento che ci deve far riflettere ancora e ancora sulla fragilità dell’equilibrio che c’è in questo mondo è lo scoppio delle tensioni tra Israele e Palestina in una vera e propria guerra.

Non serve raccontare tutto quello che è successo tra questi due stati: per farvi capire la gravità della situazione, basti pensare soltanto che queste due popolazioni non sono mai andate d’accordo e si sono scontrate tra di loro anche prima della creazione dello stato di Israele nel 1948 ma, dopo questo evento, i malumori tra questi due stati sono aumentati esponenzialmente, sfociando più volte in conflitti armati che oggi possiamo indicare come una vera e propria guerra in piena regola. 

Oggi, migliaia di bambini innocenti, che non hanno deciso dove nascere e sono finiti in un conflitto tra adulti, vorrebbero solo andare a scuola e studiare, avere amici con cui uscire, ridere e scherzare senza pensieri; invece si trovano a dover affrontare situazioni che nessuno su questo pianeta sarebbe in grado di affrontare. Pensate dover andare a dormire senza sapere se il giorno dopo sarete ancora vivi o se la vostra famiglia sarà sopravissuta alla notte o, peggio ancora, vedere migliaia di bombardamenti con disperazione e dolore ovunque: un bambino potrebbe credere che quella sia la normalità, invece è sbagliata ed è per questo che i bambini dovrebbero essere tenuti fuori dai conflitti degli adulti, perché la loro colpa è solo quella di essere nati nel posto sbagliato, nel momento sbagliato.

In conflitti come questi, schierarsi non serve a nulla: a pagare il prezzo più alto sono sempre civili inermi, soprattutto bambini, che rappresentano il futuro del nostro pianeta. Le perdite umane, spesso inimmaginabili, sono la tragica conseguenza di vivere nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Davanti a tali sofferenze, l’unica risposta possibile è l’azione: sostenere chi è travolto dalla guerra non è solo un dovere morale, ma un atto di umanità.

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