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Lady Diana, un’icona immortale

La nascita di un’icona:

Dianaa Frances Spencer, conosciuta meglio come Lady Diana o Lady D, nacque il 1 luglio del 1961. Facendo parte di una famiglia nobile, legata alla Royal Family da diverso tempo, Diana crebbe con l’abitudine di passare il tempo nella residenza della regina, tra regole, compostezza, gossip e stampa. Come ogni personaggio di rilievo, ci si aspettava da lei un certo modo di essere e di fare, “adatto” al mondo della Royal Family e al suo ruolo di principessa. Ma come poche prima di lei, si evidenziò subito il suo diverso modo di fare, in particolare il suo animo che cercava solo di rimanere fedele a se stessa.

Quando aveva 8 anni, i suoi genitori divorziarono, discutendo sulla custodia dei figli, ottenuta, poi, dal padre. Dopo questa esperienza, lei iniziò a ricercare la famiglia perfetta. 

Lady Diana: oggi l'anniversario della sua morte
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Una principessa diversa:

Al compimento dei suoi 17 anni, Diana decise di trasferirsi a Londra per continuare i suoi studi. Qui si comportò come una persona “normale”: condivise l’appartamento con altri studenti e fece dei lavori part-time, come ad esempio la babysitter. Finiti gli studi, lavorò addirittura come maestra d’asilo. Una cosa impensabile per una persona a cui non serviva uno stipendio. Era assurdo in quegli anni che una persona del suo lignaggio lavorasse per piacere di farlo e per riempire la sua vita.

Nonostante l’importanza della sua famiglia, lei rimase sempre umile, senza mai credersi superiore a nessuno. Fu grazie a questo suo tratto di personalità che tutto il popolo la amò da subito. Agiva come le persone comuni: era una principessa diversa, mai vista prima. La sua sincerità, la sua bontà, non avevano pari.

Diana fu una donna vera, indipendente e fece di tutto per poter avere la libertà di compiere le proprie scelte.

24 anni senza Diana, ecco cosa ci ha insegnato la «principessa del popolo»  | Vanity Fair Italia
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Alcuni anni dopo nacquero i due figli William e Harry, con cui Diana passò molto tempo, non permettendo che avessero delle tate a tempo pieno. 

Il suo rapporto con il marito, il Principe Carlo, non era dei migliori, ma almeno quello con il popolo e con i figli fu più sincero che mai. La principessa, infatti, continuò a trascorrere diverso tempo in mezzo alla gente, visitando rifugi per senzatetto o cliniche che curavano l’AIDS, occupandosi di volontariato e di beneficenza per i meno fortunati. 

Con il passare del tempo, la situazione per Diana si fece sempre più pesante: da una parte aveva la stima di tutti, tanto che la soprannominarono addirittura “la principessa del popolo”, dall’altra aveva la pressione dei paparazzi, che cercavano ogni minimo dettaglio per scrivere un articolo su di lei per finire in prima pagina; a questa si aggiunse la famiglia reale e Carlo, che non la protessero mai. Ormai aveva scelto di condurre una vita lontana da quel mondo, che per lei era tossico e oppressivo.

Dopo vari problemi con il marito Carlo, divorziarono e lei successivamente iniziò una relazione con Dodi Al Fayed.

La tragica fine:

Ma il 7 agosto del 1997 quel sogno andò in frantumi quando morì a causa di un incidente stradale di cui non ci fu mai una versione chiara ed esatta.Gli eventi che portarono a questa tragica fine sono arcinoti e bypassiamo. Da sottolineare che la macchina venne trovata distrutta e Diana, Dodi e il direttore morirono, tranne la guardia del corpo Trevor. Quando i soccorsi arrivarono, si trovarono davanti una scena assurda: i paparazzi continuavano a scattare foto all’incidente mentre Diana era in fin di vita!! Ma quanto si può spingere la brama di notizia di certa stampa?

Un altro motivo per cui si ricorda ancora adesso, è legato alle innumerevoli stranezze che lo hanno caratterizzato

In primis, l’ambulanza arrivò intorno alle 0:40 di notte, ma tornò in ospedale solo due ore dopo, giustificandosi con il fatto che Diana aveva avuto due arresti cardiaci e avevano dovuto fermarsi (lei infatti era ancora viva). Un’altra stranezza è che non la portarono all’ospedale più vicino, ma preferirono quello a 4 km dal punto in cui si trovavano. Inoltre 36 ore dopo la polizia decise di cambiare ulteriormente le dichiarazione, rilasciò i giornalisti arrestati, dando tutta la colpa all’autista, poiché si credeva stesse andando troppo veloce.

In questa storia sono presenti tantissimi buchi che non ancora oggi sono tali.

Un mondo sconvolto:

Ovviamente il mondo rimase sconvolto dall’accaduto. Si riunirono tantissime persone da ogni Paese per rendere omaggio alla loro amata Lady Diana, portando fiori davanti ai cancelli del Palazzo Reale.

Diana da quel momento è diventata una fonte di ispirazione per molte donne che in lei hanno trovato un modello da seguire, per la sua empatia e le sue azioni, ma anche per essere stata un grande esempio di stile che ha ispirato molte giovani di quel tempo ma anche di oggi! I biker short accompagnati da blazer di colori sgargianti, maniche a sbuffo, camicie a pois… una vera e propria icona immortale.

Tuttora viene ricordata come la “Principessa del Popolo”, per tutto il bene e la forza che ha donato al mondo.

Se volete approfondire ancora di più la sua storia o volete scoprire curiosità sulle royal family, vi consiglio il profilo Instagram di Marina Minelli (giornalista e laureata in storia moderna) che ci racconta il mondo attuale delle famiglie reali europee e il loro passato, anche in chiave simpatica. Mentre se siete interessati a sviluppi importanti sulla storia dei nostri anni vi consiglio di seguire avvocathy su Instagram, un’altra donna fonte veritiera di notizie. Ovviamente vi ricordo la biografia del principe Harry uscita da poco e che sta suscitando non poco scalpore!

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