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La Paura: una gabbia per i sogni

Conosci la paura di esprimerti? La paura di rivelare agli altri e al mondo ciò che sei e desideri? Una paura che ti soffoca e che come una calamita ti riporta da lei ad ogni tentativo di fuga? La paura è un demone con cui giovani e meno giovani si confrontano ogni giorno. È un’emozione potente, che condiziona non solo la vita scolastica, ma soprattutto il mondo delle relazioni. Parlare di paura non è semplice, ma porre il tema sul tavolo del confronto potrebbe aiutare molte persone che si sentono oppresse da questo sentimento a non sentirsi sole e a chi pensa di affrontare le paure con sicurezza e coraggio a guardare gli altri con più benevolenza.

La paura cos’è? Te la racconto attraverso questa immagine: hai un desiderio, che in un attimo si potrebbe realizzare, ma c’è una vocina dentro la tua testa che continua a dirti: “No, non esprimerlo, le persone potrebbero spegnere il braciere che alimenta i tuoi sogni”. Questa vocina è la paura. La paura scava, scava dentro la testa e orienta la tua capacità di agire, di credere nei tuoi desideri e nelle tue possibilità, di inibire il giudizio degli altri, di discernere e di salvaguardare i tuoi desideri. A volte la paura ha il sopravvento anche nelle scelte banali e vuole un ruolo da protagonista anche in vere e proprie sciocchezze.
A volte dentro di te percepisci che quella tua volontà, quel tuo piccolo sogno ha bisogno di uscire e brillare ma, nell’esatto momento in cui stai per aprire bocca ed esprimerti, la calamita della paura ti riporta da lei e non te lo permette. È come se ti venisse levata la voce per dare forma ai tuoi sogni. In quel momento l’ansia è già sopraggiunta e rende ancor più caotici e fugaci i pensieri: sembra assurdo che un sentimento riesca a portare a questo, ma lo fa e anche in maniera piuttosto rapida. Per questo bisogna intervenire prima che possa invadere completamente la mente e sfoci nell’attacco d’ansia. Allora cominci a fare lunghi respiri e, consapevole che l’ansia passerà, trasformi quella confusione in uno spazio infinito nel quale inserisci le cose che più ti fanno stare bene.
Piano piano regolarizzi il respiro e gradatamente inizi a comprendere che il desiderio e soprattutto il tuo modo di essere sono solo e solamente tuoi: gli altri non possono né devono interferire.

Io non penso di essere l’unica persona ad avere dei desideri inespressi per paura. Mi piacerebbe quindi che perlomeno cominciassimo a credere davvero ai desideri che teniamo nascosti e a lavorare per realizzarli, perché spesso il timore ferma i passi in avanti che facciamo e ci costringe invece a tornare indietro.
I sogni sono nostri e, se ci portano a star bene e non ledono la libertà degli altri, fare ciò che ci è possibile per renderli reali è senz’altro la scelta migliore.
Perciò vorrei che il cielo ora vuoto, venisse riempito non solo dalle mie, ma dalle stelle di tutti. Ognuno dei nostri sogni dovrà fuggire da quella gabbia che li imprigiona, inserirsi nell’infinito che ci circonda, diventare una stella e in mezzo alle altre brillare indisturbata della sua incommensurabile luce. Siamo chi desideriamo di essere e facciamo ciò che ci fa stare bene, perché è più importante che noi stiamo bene con noi stessi/e rispetto all’approvazione che ognuno di noi può ricevere dagli altri.

Solo così, quando di notte guarderemo in alto, vedremo tutta la luce della quale la paura ci ha privato e sarà per noi una vittoria. Forse una delle più grandi. Sarà un trionfo per tutti riempire il cielo di stelle.

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