ATTUALITA'

Il make-up attraverso gli stereotipi

È vero che il make-up è esclusivo per le ragazze? Se ci si trucca, lo si fa necessariamente per apparire belli o belle agli occhi degli/delle altri/e?

Gli stereotipi di genere sono ormai radicati nella società in cui viviamo e sono davvero molti. E come per i colori, i lavori e gli sport, anche sul tema “make-up” se ne presentano alcuni.

A mio parere, il make-up è un ottimo strumento che permette ad ognuno di noi di esprimerci e raccontare al mondo in cui viviamo ciò che siamo. In realtà, non sempre viene utilizzato con questo scopo, ma possono essere espressi concetti o si possono rappresentare dei personaggi attraverso i quali raccontare una storia.

Arriviamo però al dunque. Il primo stereotipo che affrontiamo riguarda il considerare il make-up come qualcosa di esclusivo per le donne. Si sostiene che l’uomo che si trucca perda virilità, o meglio, quella mascolinità tossica che ancora persiste. Gli uomini che si truccano sono automaticamente considerati effeminati (anche se fortunatamente non da tutti): in realtà non c’è alcun collegamento tra la cosmetica e l’essere effemminato, come non c’è tra quest’ultimo e l’orientamento sessuale (a cui molto spesso viene erroneamente associato). Vi assicuro che un uomo può essere virile anche se truccato e non sarà certamente un po’ di trucco a cambiare la persona che è.

Spesso invero, molti uomini stentano a truccarsi per paura di essere considerati poco virili, eccessivamente sensibili oppure omosessuali. A questo proposito, molti brand importanti e molte celebrità, attraverso il loro operato, aboliscono o almeno riducono l'”intensità” dello stereotipo. Possiamo pensare ad Alessandro Michele direttore creativo di Gucci oppure al marchio Fendi e al gruppo musicale dei Måneskin, Ma anche molti TikToker lavorano molto per cercare di abbattere tale clichè. In fondo si sa, i social se utilizzati in maniera corretta possono cambiare molte cose, tra cui l’importanza che spesso viene data ai luoghi comuni.

Tra i tanti esponenti presenti nei social, c’è Giulio Pedrazzoli, in arte Giuliomugs, che lotta contro ogni stereotipo riguardante il trucco. È uno studente di medicina e artista autodidatta che attraverso il make-up crea dei veri e propri personaggi che spesso rappresentano la personificazione di molte cose (oggetti, animali, concetti astratti e molto altro). I suoi capolavori vengono presentati attraverso i suoi profili sui social, che utilizza come galleria d’arte (ig: https://www.instagram.com/giuliomugs/?hl=it).

Il secondo stereotipo afferma che chi si trucca, lo fa per nascondere sé stesso e piacere alle altre persone. In realtà il make-up può essere un eccellente mezzo per aumentare la propria autostima (migliora il benessere psichico), uno strumento di comunicazione (perché magari a parole si fatica ad esprimersi) ma può essere anche una passione da coltivare per poi essere trasformata in lavoro. Non è usato necessariamente per apparire belli/e agli occhi degli/delle altri/e, ma anche ai propri, cosa essenziale per vivere in armonia con sé stessi.

Il make-up, quindi, ha molteplici funzioni, non toglie nulla a nessuno e al contrario, dà moltissime possibilità. Ho sempre pensato che gli stereotipi potessero togliere delle possibilità ed effettivamente chi si sente colpito da qualcuno dei molti luoghi comuni esistenti, può sentirsi limitato nel fare ciò che desidera (ovviamente il modo di reagire varia dalla persona, non si estende a tutti).

Penso che la distanza che solo gli stereotipi sanno creare, porti del male nell’ambiente sociale soprattutto a causa dell’avversione espressa nei confronti di chi viene “colpito”. Mi auguro che, in un futuro non molto lontano, attraverso un’azione attiva e collettiva, gli stereotipi vengano aboliti o almeno in parte indeboliti di quel potere che ancora esercitano nella mente di molte persone.

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