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ITALIA: oggi al 5° posto per il numero di parlamentari (UE)

In seguito alla riforma costituzionale del 20 Settembre in relazione al taglio dei parlamentari, oggi l’Italia si posiziona al quinto posto, dopo gli altri grandi Paesi europei per numero di parlamentari.

Giorni decisivi per i cittadini italiani, che i giorni 20 e 21 Settembre sono stati chiamati alle urne per votare il tanto atteso referendum costituzionale relativo al taglio dei parlamentari. Il referendum avrebbe dovuto svolgersi lo scorso 29 marzo, ma era stato rimandato a causa dell’emergenza sanitaria coronavirus.

A metà luglio il Consiglio dei ministri ha ripreso il tema referendum e ha stabilito le date del 20 e 21 settembre, accorpando contestualmente in alcune Regioni, le votazioni per eleggere i nuovi consigli e i nuovi presidenti della Regione.

La maggior parte dei partiti di destra e centro Italia era favorevole al taglio dei parlamentari, mentre partiti come +Europa e Azione si sono opposti in maniera compatta a questa riforma. Però non tutti i partiti hanno preso una posizione ufficiale.

Lo spoglio delle schede è iniziato subito dopo la chiusura delle votazioni , lunedì 21 Settembre alle ore 15.00. I primi exit poll, ovvero i sondaggi effettuati all’uscita dei seggi, vedono il Sì avanti rispetto al No: secondo i dati presentati dal Viminale, vince il Sì con una percentuale compresa tra 60 e 64% circa, mentre i ‘No’ sono poco meno del 34%.

Che succederà ora?

Come già sappiamo, il numero dei parlamentari verrà ridotto: alla Camera i deputati diventeranno 400, mentre i senatori passeranno a 200. Verranno ridotti anche i parlamentari eletti dagli italiani all’ estero: passeranno da 12 a 8 e i senatori da 6 a 4.  Inoltre, bisogna tenere in considerazione che ci sarà un impatto sulla maggioranza richiesta per l’elezione del presidente della Repubblica: la maggioranza qualificata necessaria per eleggerlo nei primi tre scrutini passerà da 673 grandi elettori a 439. Quella assoluta – dal quarto scrutinio in poi – scenderà da 505 a 330.

Meno parlamentari significa anche che ogni membro del parlamento italiano rappresenterà più elettori. Ciò vale a dire che il rapporto numerico tra eletti e votanti incrementa. 

Per quanto riguarda il Presidente della Repubblica, questi non potrà nominare più di 5 cittadini meritevoli come senatori a vita.

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