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Come avere una comunicazione attiva

Avete mai pensato a quanto influiscono nella vostra quotidianità le relazioni che intrattenete con le altre persone? Vi siete mai posti una semplice domanda come “Io sono in grado di avere una comunicazione sana ed efficace con le persone che popolano il mio quotidiano?”.

Io me la sono posta spesso e, grazie ad un progetto intrapreso con la mia classe, ho potuto cimentarmi in una nuova esperienza di TED e ho tenuto un discorso davanti ad un pubblico di persone sconosciute proprio sulla comunicazione sana. Ecco il mio discorso su “come avere una comunicazione attiva”.

Come avere una comunicazione attiva

TED Scuro Sara

Vi siete mai posti la domanda “Perché comunichiamo?”. Sinceramente io l’ho fatto spesso. Siamo tutti consapevoli che sarebbe tutto molto più semplice se non fosse necessario comunicare: ora noi non saremmo a scuola, non dovremmo ascoltare delle lezioni noiose e probabilmente saremmo a letto. Ma sappiamo benissimo che senza la comunicazione non potremmo fare molto.
Immaginiamo un attimo ciò che necessita di comunicazione nella nostra vita. Senza doverci pensare troppo, dovremmo arrivare facilmente alla conclusione che, tutto ciò che caratterizza la nostra vita ha alla base la comunicazione in quanto essa è un bisogno naturale dell’uomo. Ha un ruolo fondamentale e vitale per la persona. Così tanto, che va ad influire anche sullo stato di salute, come dimostrano gli studi scientifici. Infatti le persone sole o con pochissime relazioni interpersonali sono più soggette a malattie e persino a morte prematura.
Però la comunicazione non ha ricadute solo sulle nostre azioni quotidiane: permette altresì di far conoscere chi siamo, forma la nostra identità, costituisce la nostra personalità e aiuta a soddisfare i nostri bisogni di senso, di appartenenza, di coinvolgimento, di desiderio di controllo. Perché, diciamolo chiaramente, quando ci relazioniamo con qualcuno è normale che ci si voglia sentire in connessione con quella persona.

Vi è mai capitato di parlare con una persona e non sentirvi compresi o sulla stessa linea d’onda? A me succede molto spesso, indipendentemente che sia uno sconosciuto o una persona a me cara. Anzi, a volte, la comunicazione con le persone nuove è più semplice. Spesso mi sono trovata a relazionarmi meglio con chi non ha apparentemente nulla in comune con me, rispetto a un familiare, amico, compagno di classe…

Come possiamo parlare in modo efficace per sentirci compresi e ascoltati? Iniziamo cercando di comprendere cosa non fare per comunicare in modo attivo e positivo.
Innanzitutto pensiamo a delle situazioni tipiche in cui ci troviamo quotidianamente e in cui non siamo partecipi attivamente. Una delle principali situazioni è…. lo spettegolare, sparlare di qualcuno che non è presente. Siamo tutti consapevoli che è una situazione tipica della nostra giornata? Prendo come esempio la mia giornata tipo: ancora prima di iniziare le lezioni, durante la mattinata di scuola, capita spesso di origliare conversazioni degli altri o di prenderne parte, parlando in cattivo modo di una persona non presente. La conversazione non sarà mai piacevole perchè, uno dei primi pensieri che si avranno successivamente, sentendo qualcuna di quelle persone parlare senza di te, sarà “Stanno sparlando di me? Cos’ho fatto?”.
La seconda situazione tipica è il giudicare. Conosciamo persone che lo fanno in una conversazione, ed è davvero difficile ascoltare qualcuno se sapete che vi sta giudicando. Altro caso tipico lo incontriamo quando ci rapportiamo con persone che parlano con negatività: sappiamo quanto è difficile starle ad ascoltare. Un altro tipo di negatività sono le lamentele… penso che tutti noi sentiamo “opprimenti” i lamentosi, ovvero coloro che trovano qualcuno a cui dare la colpa. Incolpano gli altri e non si assumono la responsabilità delle proprie azioni. Altro esempio, ancora, è l’esagerare: tutti noi presumo siamo infastiditi dall’esagerazione, in quanto siamo pienamente consapevoli che essa equivalga a una bugia e non è piacevole stare con una persona che ti mente. Infine, l’atteggiamento che odio di più nella comunicazione è quando una persona vuole convincerti che la sua verità è universale.


Quindi come fare per farsi ascoltare in maniera attiva e coinvolgente? Penso che le tecniche più efficaci siano semplici: essere onesti, autentici, coerenti. Tutti sappiamo, più o meno, capire quando ci vengono raccontate bugie. Provate a considerare i fattori che guidano un dialogo: il registro, il timbro, la prosodia, cioè il metalinguaggio che usiamo per comunicare il significato delle parole, attraverso il ritmo e il silenzio. Ebbene, se io, mentre converso con una persona, utilizzo un registro vocalico grave, trasmetterò autorità e sicurezza; se parlo con un timbro morbido e caldo attrarrò maggiormente l’attenzione su di me. Invece se mantengo sempre lo stesso tono di voce renderò difficile e monotono l’ascolto, soprattutto se faccio uso di un ritmo costante.
Quindi quando parliamo con qualcuno, quando comunichiamo, indipendentemente che sia una persona a noi legata o meno, prestiamo attenzione alla nostre voci, teniamo controllate le emozioni, non facciamoci prendere dal panico e rimaniamo coerenti soprattutto con la nostra identità perchè la chiave per aver una comunicazione attiva è essere fedeli e rispettosi di se stessi.

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