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La regina degli scacchi: una miniserie da record!

“The Queen’s Gambit” o meglio conosciuta come “La regina degli scacchi” è una miniserie, ambientata negli Stati Uniti tra gli anni ’50 e gli anni ’60, uscita sulla piattaforma di streaming Netflix il 23 ottobre 2020.

Si tratta di una miniserie da record: basti pensare che, nelle prime quattro settimane dall’uscita, essa ha raggiunto 62 milioni di account sul servizio streaming, registrando quindi il record di miniserie Netflix più vista di sempre. Per di più, è stata posizionata nella Top 10 dei contenuti più visti sulla piattaforma in ben 92 paesi.

Questa serie, tratta da un romanzo del 1983 di Walter Trevis, ha come protagonista Beth Harmon (Anya Taylor-Joy), un’orfana che all’età di otto anni scopre di avere un talento per il gioco degli scacchi. Questo avviene grazie agli insegnamenti del custode dell’orfanotrofio in Kentucky nel quale trascorre la sua infanzia, il signor Shaibel, proprio nel seminterrato. Egli intuisce il potenziale di Beth e la sua mente brillante e la aiuta a trasformare questo gioco nel suo rifugio più sicuro.

“Fu la scacchiera a colpirmi. Esiste un mondo in quelle 64 case. Mi sento sicura lì, posso controllarlo, posso dominarlo ed è prevedibile. So che se mi faccio male è solo colpa mia.”

Beth Harmon

Dopo il primo incontro col gioco degli scacchi, Beth si appassiona al tal punto da sviluppare una dipendenza da pillole che le vengono somministrate all’interno dell’orfanotrofio per tenerla su di morale, poiché nota che questi farmaci la aiutano a concentrarsi e addirittura a visualizzare sul soffitto una gigantesca scacchiera, in modo tale da poter simulare le sue mosse per gli incontri più impegnativi anche quando non si trova fisicamente di fronte ad essa.

Una volta che le disposizioni sanitarie dell’epoca proibiscono l’uso di sostanze psicotrope per tranquillizzare i bambini, Beth inizia subito a sentire i sintomi dell’astinenza e si intrufola nella stanza dove le pillole vengono conservate e le ruba di nascosto.

La figura del custode è una figura degna di nota all’interno della vicenda: è proprio lui a dare a Beth il denaro necessario per partecipare al primo torneo, che vincerà.

Adottata dalla signora Alma Wheatley, Elizabeth inizia a viaggiare per il mondo ottenendo vittoria dopo vittoria e sconfiggendo partita dopo partita i più grandi campioni del mondo.

La narrazione della vita nello stesso tempo difficile e gratificante di Beth lascia comunque percepire molto facilmente temi di grande rilevanza: l’ambizione e la determinazione, il concetto di genio, le dipendenze, l’essere donna in un ambiente tradizionalmente maschile come quello degli scacchi, l’individualismo e la presa di coscienza finale dell’importanza della comunità.

Photo Credits: Netflix

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