ATTUALITA' SCUOLA

Futuro: dedicato a chi crede di non essere all’altezza dei propri sogni.

Elena Vettorello

Ad un certo punto della vita ci si troverà in un momento in cui si dovranno fare delle scelte che ricadranno sul nostro futuro. Queste scelte possono avere una piccola o grande incidenza sulla persona che un giorno saremo. Non è detto che la scelta presa sarà sicuramente quella giusta: ci si potrà pentire, vivendo di rimpianti anche tutta la vita, cercare una soluzione per rimediare, o essere felici dei propri risultati e godersi la propria “vittoria”.  Quando si è giovani una delle domande che ci si fa più spesso è: cosa farò una volta finite le superiori? Questa è probabilmente una delle prime grandi scelte che ci daranno la spinta ad aprirci a ciò che sta fuori dal nostro porto sicuro.

Il problema iniziale può essere: lavoro o università? Mi prendo un anno sabbatico per pensarci e poi eventualmente riprendo gli studi? Ma le domande che tanto più ricorrono fra le nostre giovani testoline sono: “Ce la farò mai a raggiungere i miei obiettivi? Sono all’altezza dei miei sogni?”.

Anche la persona più determinata di questo mondo avrà indugiato almeno una volta su se stesso. Gli aiuti provenienti dall’esterno possono essere giusto quello che ci serve per riprendere quella sicurezza che talora perdiamo. Tuttavia il miglior investimento che possiamo fare è su noi stessi, perché è da qui che parte tutto, anche se ci sentiamo circondati da persone che non credono in noi.

Il gruppo dei nostri pari condiziona molto le nostre aspirazioni: se coloro che frequentiamo più spesso sono pessimisti e continuano a parlare di crisi e fallimenti, inevitabilmente ne saremo influenzati e inizieremo a sviluppare atteggiamenti coerenti con queste convinzioni. Vale anche il contrario: se chi ci circonda ha un atteggiamento positivo e costruttivo, inevitabilmente anche noi ne beneficeremo. Tutto ciò contribuisce ai nostri successi o insuccessi. Se le persone che ci circondano si aspettano che noi otteniamo risultati e che ce la possiamo fare, inevitabilmente faremo il possibile per dimostrare che hanno ragione.

Riporto qui un esempio che Armando Christian Pérez conosciuto artisticamente come “Pitbull” ha rilasciato in un’intervista:

“Quando sei un bambino e arriva il momento in cui ti alzi e cammini, qual è la prima cosa che fanno tutti? Dicono: “Oh, guarda Jimmy! Cammina!”. Poi cadi, e tutti diranno: “Forza, rialzati! Venite tutti a guardare!” e tutti cominciano ad incitarti e a dire: “Si! Grande!”. Ma sapete perché camminiamo? Perché tutti ci motivano a camminare. Questo diventa l’esatto opposto quando diventiamo adulti. Si cerca di diventare avvocati, dottori, aprire un business o qualsiasi altra cosa e ti diranno: “Ah, non funzionerà.. Perché ci pensi? Potresti trovarti un lavoro piuttosto che perdere tempo”. Tu invece intraprendendo questa avventura inizi a trovare persone che capiscono la tua visione, portandoti a motivare loro e loro a motivare te. Così crei il tuo team e si inizia a lavorarci su. Quando la visione prende vita, le stesse persone che ti dicevano che non ce l’avresti fatta, che non avresti concluso nulla, e che eri pazzo, sono le stesse a complimentarsi per prime e a chiederti se puoi aiutarli a fare ciò che tu sei bravo a fare. E tu dovrai essere il primo a dimostrargli il risultato di tanti sforzi e sacrifici.”

Il punto è che quasi nessuno ha un punto di partenza favorevole da cui cominciare ma tutti possiamo farcela. L’opinione di qualcuno non deve diventare la nostra realtà.

Molti non lavorano sui propri sogni, e perché? In primis per la paura di fallire se le cose non dovessero andare bene; secondo per la paura del successo nel caso funzionasse (e se dovessi perdere tutto? riuscirò a tenermi stretto ciò che ho ottenuto?…)

Un altro aspetto importante è che molte persone, raggiunto il proprio livello di comfort, smettono di crescere, smettono di lavorare su se stessi, smettono di spingersi sempre più avanti. Altre addirittura non si sentono valide e perdono tempo prezioso: quando capiranno che potevano tentare i loro progetti tanti anni prima?

Ecco qui alcuni esempi di chi dal nulla è arrivato tanto in alto:

  • ELON MUSK: lavora per la CEO di SpaceX, Tesla e Neuralink. Ha un patrimonio netto di 34.8$ miliardi. A 20 anni poteva permettersi di spendere un solo dollaro al giorno, a 27 era già un milionario. Per più di un anno ha dormito con il fratello sul pavimento del loro ufficio e per farsi la doccia dovevano andare nella palestra del quartiere. Nel 2008 ha rischiato di perdere tutto: Tesla andava male e SpaceX era sull’orlo del fallimento.
  • JACK MA: fondatore di Alibaba che ha una valutazione stimata tra i 55 e 120 miliardi di dollari. Ha un patrimonio netto di 36$ miliardi. Per imparare l’inglese, ogni mattina percorreva 40 km in bicicletta per offrirsi come guida turistica presso un albergo. Conclusa l’università ha inviato molti curricula, ma con scarsi risultati: viene rifiutato per più di 30 volte. Avvia Alibaba in un appartamento con un minuscolo budget iniziale di 20.000 dollari.
  • JIM CARREY: è un attore di fama mondiale con un patrimonio netto di 150$ milioni. Cominciò a lavorare molto giovane per sostenere la famiglia, con turni da otto ore al giorno in fabbrica dopo la scuola. Abbandonò la scuola e si trasferì in un furgone parcheggiato nel giardino di un parente. Lavorò come custode notturno di una fabbrica per sostenere la sua carriera da comico.

Sicuramente non tutti siamo destinati a diventare ricchi e famosi come questi personaggi, ma ciò che è sicuro è che senza queste persone, senza questi grandi risultati ed esempi, nessuno crederebbe di poter arrivare a tanto.

Non aspettiamo di costruire il nostro futuro solo perché riteniamo che le condizioni non siano favorevoli per iniziare. Crediamo in noi stessi. Non permettiamo alle opinioni degli altri di controllare il nostro destino.

Non per forza un obiettivo deve essere grande per essere degno, l’unica cosa che conta è che “il tuo sogno sia grande per te”. E sarà bellissimo sentirsi finalmente realizzati e orgogliosi di se stessi.

Quante volte in un lavoro molto impegnativo o in una verifica difficile, dove dove abbiamo dato il meglio di noi, ci siamo sentiti sicuri, intelligenti e soddisfatti? … soprattutto se poi ci viene assegnato un bel voto! E’ vero, a scuola tutti i professori continuano a ripeterci di non farlo per questo, ma di studiare per noi stessi. Ciò non può essere più vero: alla nostra età anche se queste piccole soddisfazioni possono portarci ad un breve stato di felicità e soddisfazione momentanea, quella “sciocca” sensazione diventa solo un assaggio di ciò che un nostro sogno realizzato potrebbe farci provare. La stessa cosa vale per i risultati sportivi: il momento in cui ti consegnano la coppa o la medaglia mentre vivi il tuo attimo da campione è impagabile.

Per concludere volevo raccomandare a chi come me è arrivato in quel momento della propria vita in cui si ritrova a scegliere per il proprio futuro, di non aspettare a lungo per dubbi o incertezze.

Armatevi di carta e penna, scrivete tutti i pro e contro dei vostri sogni. Vedrete che l’unico contro che potrete trovare sarà la difficoltà dell’arrivarci. Tutto è difficile all’inizio, ma meglio provare fallendo piuttosto di non averci mai provato. Iniziate da dove siete, usate ciò che avete, fate ciò che potete ora e diventerete ciò che avete sempre sognato.

Un giorno lessi su Instagram una citazione di Michael Jordan, uno dei più grandi miti della storia dello sport, che mi rimarrà sempre impressa nella mente:

“Ho fallito. Molte, molte volte. Ed è per questo che alla fine, ho vinto tutto.”

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1 commento

  1. Nicole dice:

    Davvero un bellissimo pensiero, complimenti!

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