MUSICA

Canta che ti passa!

Nella nostra vita siamo circondati dalla musica. Entriamo in un bar o in un negozio e c’è della musica di sottofondo, quando accendiamo la televisione e vediamo una pubblicità di un prodotto associamo molto spesso il brano on air con la pubblicità. Andiamo a una festa e… che festa sarebbe senza musica? Insomma, la musica ci accompagna in tanti momenti della nostra vita.

Ma una domanda sorge spontanea… La musica è veramente importante o si tratta di un aspetto della nostra vita che potremmo tralasciare?

Dal mio punto di vista la musica, nella sua interezza (il canto, la tecnica di esecuzione strumentale, la comprensione e la scrittura della notazione musicale e il semplice ascolto), ha una grande importanza nella vita di ogni giorno.

Innanzitutto, l’apprendimento di uno strumento insegna a gestire gli errori. Può capitare, infatti, che, durante l’esecuzione di fronte ad un pubblico, il musicista compia un errore. Tuttavia, non può fermarsi per correggersi e iniziare da capo. Questo insegna al musicista a gestire gli errori che fanno parte della vita in maniera responsabile e ad andare avanti.

Inoltre, secondo diverse ricerche, imparare a cantare o suonare può aiutare a migliorare le capacità linguistiche. I ricercatori sono arrivati alla conclusione che una partitura musicale segue delle regole rigide, le quali possono essere paragonate alla semantica e alla sintassi del linguaggio.

Aggiungiamo il fatto che la musica può aiutare ad ascoltare meglio chi parla in ambienti rumorosi dal momento che permette di “isolare” i suoni. Provato da Nina Kraus, professoressa e ricercatrice all’università di Evanston, negli Stati Uniti: un musicista che suona in un’orchestra riesce a cogliere dei segnali che gli consentono di entrare al momento giusto. Ed è proprio per questo che i bambini che vengono avviati alla musica in giovane età riescono a mantenere più facilmente la concentrazione in classi più rumorose.

Una recente ricerca effettuata da diversi ricercatori di Trieste e Roma, inoltre, ha dimostrato che lo studio musicale (soprattutto ritmico) da parte di ragazzi dislessici può avere effetti positivi anche sulle capacità di lettura.

Aggiungiamo il fatto che la musica ci accompagna in ogni momento della nostra vita, dai momenti importanti che ricorderemo per sempre a quelli della vita quotidiana. Talvolta, infatti, mi capita di sentire un brano alla radio e di ricordare un determinato episodio della mia vita collegato ad esso.

Senza tener conto del fatto che, personalmente parlando, la musica è terapia. Quando sono triste ascolto le mie canzoni preferite, quando sono felice ascolto le canzoni che mi fanno ballare e quando sono stanca dei brani che mi facciano riposare.

Concludo affermando, quindi, che la musica ha grandi effetti benefici e che l’antico proverbio popolare “canta che ti passa” contiene un grande fondo di verità.

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