ATTUALITA'

ANALFABETISMO FUNZIONALE


Che cosa è l’analfabetismo funzionale? Da cosa è dovuto? E quali sono le sue conseguenze?

L’analfabetismo funzionale ossia l’incapacità di usare in modo efficace le competenze di base per muoversi autonomamente nella società contemporanea (comprensione di testi, calcoli matematici semplici, utilizzo degli strumenti informatici) nel nostro Paese tocca la quota del 28%.

Nel XXI con l’avvento di nuove tecnologie e la diffusione di smartphone, la comunicazione avviene in modo più efficace, ma anche più “breve”: la diffusione di messaggi brevi o messaggi di testo scritti con comando vocale  fa si che le persone non si sforzino di comporre frasi o di preoccuparsi della sintassi. Analizziamo la nostra quotidianità, se riceveste un messaggio vocale che supera i 10 secondi lo ascoltereste? o un messaggio di testo con più di tre righe, lo leggereste? E’ per questo che nel nostro paese la quota di analfabetismo funzionale è pari al 28%.

Secondo le indagini PISA condotte dall’OCSE, la scuola italiana è ampiamente incapace di fornire un’istruzione in linea con gli altri partner Ue, in ambiti essenziali come lettura, matematica, scienze e problem solving, la capacità cioè di risolvere i problemi. L’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), in seguito ad un’analisi ha potuto constatare che gli italiani, diplomati e laureati compresi, non riescono a comprendere determinati testi, a partire da giornali quotidiani per giungere ai contratti di lavoro. 

Il fenomeno dell’analfabetismo funzionale è causato non solo dall’avvento di nuovi mezzi di comunicazione, ma anche dal disinteresse per la lettura, in particolare per i libri del passato.

Parlando di libri, con la comparsa dei kindle, ad esempio, si tende a non leggere più libri cartacei, per questioni di comodità o di spazio; facendo ciò si perde una parte di informazioni e di sensazioni che si attivano nel momento in cui si è immersi nella lettura.  Dunque leggere, per quanto possa essere noioso o monotono per alcuni, è un ottimo allenamento per mantenere la mente sempre attiva. Il mondo odierno è “veloce” e per ottimizzare i tempi si tende a saltare pezzi di testo per giungere direttamente alla parte finale.

In quanto siamo solo la metà di un mondo nel quale la tecnologia la fa da padrona, come afferma anche la neuroscienziata cognitiva, Maryanne Walt, occorre sviluppare un cervello bi-alfabetizzato, cioè un cervello in grado di assegnare tempo e attenzione alle abilità di lettura profonda a prescindere dal mezzo utilizzato. 

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