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#FreePalestine

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“Apartheid= Politica estremistica di discriminazione razziale perseguita dalle minoranze bianche nella Repubblica Sudafricana e attuata con ogni mezzo, anche violento, ai danni della libertà e dei diritti civili degli indigeni neri (formalmente abolito nel 1991).”

Quello che succede oggi in Palestina è un’insurrezione contro un regime coloniale e di apartheid.

La questione palestinese ha inizio tra il 1920 e il 1948, tuttavia le premesse vi erano prima ancora della nascita dei due Stati, Israele e Palestina. Il problema di partenza, già alla metà dell’800, vedeva da una parte il movimento nazionalista ebraico – che cercava una terra per tutti gli ebrei sparsi per il mondo – e dall’altra il riconoscimento di questa terra, in Palestina. Più tardi, nel 1917, con la pubblicazione della Dichiarazione di Balfour, agli ebrei venne riconosciuto il diritto di formare un “focolare nazionale”. Nel 1947 la “questione palestinese” arrivò all’Assemblea delle Nazioni Unite che, con il “Piano di Partizione della Palestina”, proponeva la partizione del territorio palestinese fra due istituendi Stati, uno ebraico, l’altro arabo, con Gerusalemme sotto controllo internazionale. Il rifiuto di questo Piano da parte dei Paesi arabi ed il deterioramento delle relazioni fra ebrei e arabi condusse al massacro. Le forze militari sioniste (nazionaliste ebraiche), scacciarono dalle loro terre i palestinesi, sterminando i ribelli, per dar spazio ad un nuovo Stato: Israele che, solo un anno dopo, nel ‘48, arriverà ad occupare il 78% del territorio.

Nei decenni successivi, guerre e lotte armate per la liberazione delle terre palestinesi porteranno alla nascita dell’OLP (nel ‘64) che diverrà “legittimo rappresentate del popolo palestinese” nel 1974. Nel 1987 ha luogo la prima Intifada, una sollevazione di massa del popolo palestinese, che si concluderà nel ‘93 con gli Accordi di Oslo, volti alla normalizzazione delle relazioni d’Israele col mondo arabo e alla creazione, nel giro di cinque anni, di uno Stato Palestinese.

Questi accordi non verranno rispettati.

Nel 2000 ha luogo la seconda Intifada. Israele avvia la costruzione di un muro fra Israele e Cisgiordania. Nel 2005 i coloni israeliani si ritirano dalla Striscia di Gaza ed Hamas (Movimento Islamico di Resistenza) ne assumerà il controllo. Così Israele reagisce con bombardamenti via terra, aria e mare; una prigione a cielo aperto.  

La popolazione palestinese è oggi, così come lo è stata fin dalla metà del ventesimo secolo, colonizzata, sottoposta a pulizia etnica, costretta allo status di profughi o richiedenti asilo. Ai palestinesi è stato negato il diritto di ritornare in patria. Israele non è altro che uno stato coloniale che impone un sistema di apartheid ai palestinesi in tutto il territorio che un tempo si chiamava Palestina.

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