ATTUALITA'

#97percent

Tik tok si distingue nuovamente ma questa volta non per i balletti e le challenge, oltre che prive di senso anche pericolose. In questi giorni, a tutti gli amanti di questo social network di certo sarà spuntato, nella for you page, un video con l’hashtag  #97percent: vi siete mai chiesti che cos’è? E soprattutto da dove è nato questo hashtag? Esso è stato ricavato da una ricerca effettuata dall’UN Women UK che ha portato alla luce un dato allarmante: il 97% delle donne britanniche, di età  fra i 18 e i 24 anni, ha subito almeno una volta nella vita una violenza verbale, fisica, molestie ed abusi sessuali in luogo pubblico. Ma non finisce qui; infatti, anche il 70% delle donne di tutte le età ha avuto esperienze simili. 

La diffusione di questa importante ricerca è partita appunto da Tik Tok che, in questi giorni, sta evidenziando migliaia di video di ragazze di tutte le nazionalità che raccontano di essere state protagoniste-vittime di atti orribili. Ma non solo, tra i video con più visualizzazioni risaltano quelli degli utenti che  commentano un caso di cronaca che ha destato molta attenzione in Inghilterra, ovvero il caso di Sarah Everard. Il 3 marzo, alle ore 21,  Sarah Everard, una ragazza di 33 anni, lascia la casa di un suo amico, a pochi metri dal parco di Clapham Common, per tornare alla sua abitazione. Durante il tragitto – grazie alla registrazione di una videocamera – sappiamo che camminando (forse come facciamo tutte ragazze per sentirci più sicure) Sarah telefona al fidanzato, con cui parla per una quindicina di minuti. Alle ore 21.28, però, esce dalla visuale della telecamera e da quel momento non si hanno più notizie di lei. Everard, il fidanzato, data l’assenza prolungata della ragazza, decide di denunciarne la scomparsa. Le ricerche di Scotland Yard iniziano subito, vengono perquisite 750 abitazioni, svuotati gli stagni, e si ampliano le indagini fino alla Contee circostanti, ma nessuna traccia di Sarah. Solo il 9 marzo, le indagini portano all’arresto di un sospettato ovvero Wayne Couzen. La preoccupazione e lo sgomento da parte dei cittadini e delle forze dell’ordine inizia proprio qui perché egli era un agente di polizia del Comando di protezione parlamentare e diplomatica, chiamato a proteggere la tenuta parlamentare del Regno Unito e le ambasciate a Londra. Il giorno successivo, in una zona boscosa, viene ritrovato un corpo fatto a pezzi e solo con l’analisi delle impronte dentali  si è avuta la duplice  conferma: la prima è che quel corpo apparteneva a  Sarah Everard, la seconda è che l’assassinio è avvenuto per mano di Wayne Couzens.

Dal momento dell’arresto, iniziano le manifestazioni di protesta in tutta l’Inghilterra e quelle che potremmo chiamare “proteste digitali” su Tik Tok contro quello che è uno dei tanti casi di femminicidio, con l’aggravante che l’omicida era la figura più insospettabile possibile, persona che avrebbe dovuto garantire la sicurezza della ragazza. Da questo evento drammatico riaffiora la domanda che ogni donna si fa quando entra in contatto con questa sporca società: “perché, per non correre rischi, dobbiamo essere segregate noi e non gli uomini potenzialmente pericolosi?”.

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