Giorgia Munari
Wonder è un film drammatico che racconta la storia di un bambino di 10 anni con una malformazione craniofacciale che gli impedisce una vita normale.
Auggie ha subito molti interventi chirurgici e, un po’ per questo motivo e un po’ per paura della reazione degli altri bambini, non è mai andato a scuola. Arrivato il tempo della prima media, però, i genitori decidono che è giunto il momento per lui di andare a scuola insieme agli altri bambini. Una volta a scuola, Auggie si rivela un buon alunno ma trascorre le giornate da solo e, persino durante la pausa pranzo, mentre tutti i tavoli sono affollati, al suo tavolo non si siede nessuno. Un giorno, però, Jack decide di avvicinarsi a lui ed i due stringono un legame di amicizia. Nel frattempo, lo studente Julian prende di mira Auggie con continue battute sul suo aspetto, tormentandolo assieme ad altri due compagni. Verso la fine dell’anno, le classi vanno in gita scolastica alla quale Julian non partecipa perché sospeso a causa del bullismo nei confronti di Auggie. Durante la gita, quest’ultimo e Jack vengono attaccati da tre ragazzi più grandi, ma vengono aiutati da Henry e Miles, gli amici di Julian. Auggie, alla fine dell’anno scolastico, ottiene un importante riconoscimento dal preside: il ragazzino emarginato è diventato un esempio e l’amico di tutti.
Il film, diretto da Stephen Chbosky, è l’adattamento cinematografico del romanzo di R.J. Palacio, laureata in illustrazioni alla Parsons School of Design. Dopo la laurea, Palacio illustra le copertine di moltissimi libri come Peter Pan. Nel 2012, invece, esce “Wonder” il suo primo romanzo.
Questo film, mi ha colpito particolarmente per il rapporto speciale che s’instaura fra Auggie e Jack. Secondo me, il “messaggio” che vuole dare il romanzo (come il film) è che non bisogna giudicare una persona per quello che appare ma per quello che è veramente: ciò che conta di un amico/a è come ti senti quando sei in sua compagnia.
